Moda spettacolare: la Capsule di Gentile Catone sfila ad AltaRoma

Electric Dépendance - F/W 18-19 Gentile Catone

Mettersi in gioco non è sempre facile, anche se dovesse significare dedicarsi alle proprie passioni, ma quando poi arrivano le soddisfazioni, valgono doppio. E sono sicura sia proprio così anche per Chiara e Francesco, i due stilisti del loro nuovo brand Gentile Catone.
Lasciatemi sbracciare un pochino al suono di “Io li conosco! Io li conosco!”, sono infatti anche loro due giovani pescaresi, con una grandissima cultura e (evidentemente) molto buon gusto, amanti del bello e di tutto ciò che li appassiona, senza lasciare nulla al caso. Quando ho saputo per la prima volta dell’inizio della loro nuova avventura li ho ammirati tanto, e questa volta, a pochi mesi di distanza, ho potuto guardare da vicino le loro creazioni, e voglio raccontarvi perché è stata un’esperienza a 360°.

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Il nuovo Vogue Italia: cos’è cambiato?

Vogue Italia - versione digitale
Il numero di Luglio nella versione digitale

È difficile immaginare il cambiamento in un’istituzione. Una nuova veste, nuovi nomi, per qualcosa che non solo ha una propria forte identità, ma è talmente grande e importante da influenzare tutto l’ambiente che lo circonda.
Quando lo scorso dicembre ci ha lasciati Franca Sozzani, ho inevitabilmente pensato a Vogue Italia, cosa sarebbe cambiato, quali sarebbero state le nuove scelte editoriali. Non è facile ereditare una storia così imponente fatta di successi e di un carattere quasi autoritario. Il cambiamento sarebbe stata sicuramente la chiave giusta perché, come molti affermano, Franca era Vogue. Continua a leggere “Il nuovo Vogue Italia: cos’è cambiato?”

Fashion Connection Lounge 3.0, com’è andata?

Nel Paese dei più grandi stilisti è facile sviluppare un occhio critico nei confronti della moda. Ma ancora più interessante è scoprire le idee dei nuovi designer emergenti che cercano di trasmettere la loro passione e il loro estro creativo con modelli nuovi e originali.
Questo è ciò che abbiamo potuto vedere sulla passerella della terza edizione di Fashion Connection Lounge, organizzato da Stylebook.it.

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ATTILIO CAROTA.DESIGN – A/I 2015-’16 #INTERVISTA #MODA

Appassionati di moda, siete sicuri di conoscere proprio tutti?

Ho avuto il piacere di intervistare Attilio Carota, abruzzese, Costumista, da anni nel mondo dello spettacolo e attualmente docente all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Ma questa volta ci ha parlato della sua Capsule Collection A/I 2015-’16.

A chi si rivolge la Capsule?

Solitamente una collezione si focalizza su una tipologia di donna, invece noi pensiamo alla stagionalità. La scorsa Capsule, quella estiva, era incentrata sull’aspetto più libero, vivace, colorato di una donna, mentre questo invernale si rifà a dei mix delle tipologie di cuciture. Tendenzialmente noi mischiamo i pizzi, i merletti, le lane, però tenendo poi la forma di tendenza dell’ultimo periodo, che è l’oversize, o comunque delle forme costruite. Quindi ritroviamo una donna abbastanza giovane che ha però l’idea di miscelare più stili, che si sente ogni giorno diversa e quindi non vuole vestire sempre allo stesso modo; così cerchiamo di dare ad ogni stagionalità una percezione differente della donna.

Al centro della collezione ci sono i capispalla, è stata una scelta dettata solo dalla stagione o c’è dell’altro?

No, c’è dell’altro perché è una mania. E’ una mia concezione di costruzione, cioè io preferisco avere dei capi costruiti, e il più costruito che noi facciamo è il capospalla. Adoro i cappotti, ma può essere una giacca, magari corta, però sono sempre molto costruite, con tessuti molto strutturati. Amiamo avere diversi tagli, che raccontano comunque un qualcosa, che segnano il corpo rendendolo armonioso.

Quali sono i tessuti utilizzati?

Adoro da impazzire la lana, quindi troverai ad esempio la lana pettinata, quasi sempre abruzzese. Quest’anno ci siamo limitati con gli scozzesi o i Pied de poule a differenza della collezione precedente, ma abbiamo lane comunque di lavorazioni “sporche”, non hanno tutti i filati dello stesso colore, ma soprattutto le abbiniamo in diversi colori, come dei verdi con dei blu, con dei macramè ocra o più scuri. Però sotto questo macramè ci sono sempre dei principi di Galles, in alcuni abiti non si vede, però c’è sempre un quadrettino o un righino, quella è la nostra firma, che è un bisogno proprio estetico di vedere le linee di costruzione che spezzano con le linee delle quadrettature.

Che cosa ha ispirato la collezione e cosa vorresti ispirasse?

La collezione quest’anno è stata ispirata da una lady inglese. Se si divide la nostra modella a pezzi vediamo che le scarpe sembrano di una sessantenne, le lunghezze della gonna sono di una quarantenne, e la parte superiore è ancora più giovanile. In questo caso le linee sono molto inglesi, però le abbiamo “spogliate” quindi ci sono molte pieghe baciate, linee che spezzano la vita ma sempre un pò gonfie, che io definisco a fungo, strette in basso e sulle spalle. In realtà, anche se sembra strano, l’idea è quella di avere una donna che si possa mischiare, che secondo me è proprio il termine adatto, con le altre donne, cioè non mettere al centro l’abito, ma la donna stessa; molti di questi abiti, anche con i mix di tessuti, vicino alle altre donne possono spiccare, però tendenzialmente realizziamo i capi con determinati tagli in modo da far risaltare sempre la testa perché secondo me, indipendentemente dal vestito o dalle scarpe, l’importanza quando devi vestire una donna ce l’ha comunque quasi sempre il volto. Quindi l’ispirazione è che poi una donna possa comunque distinguersi, non solo grazie all’abito ma anche grazie al proprio volto.

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La Capsule mi è piaciuta molto, soprattutto nelle idee e nella ricerca che ci sono dietro. E’ molto vicina alle tendenze del momento ma con un tocco classico, che io ad esempio ricerco quasi sempre anche nel vestirmi tutti i giorni!

Voi cosa ne pensate?

G.

Cosa mi metto? #TSHIRT #style

E’ sicuramente uno dei pochi capi che troverete in qualunque armadio. Ognuno ne possiede almeno un paio. Sono le t-shirt, o semplicemente magliette se preferite. Ultimamente sono tornate particolarmente di moda, avvistate tra star dello spettacolo e note fashion blogger. Sono se vogliamo anche un capo d’abbigliamento storico, dai marinai dell’Ottocento con le classiche magliette a righe ai trend di James Dean o Marlon Brando che li abbinavano a semplici jeans, hanno subito anche diverse mutazioni e adattamenti nel tempo: la t-shirt era esclusivamente la maglietta a maniche corte, girocollo, con il busto dritto e la caratteristica forma a T che le è valsa il nome, solitamente bianca. Il simbolo della praticità e semplicità invece si è evoluto e oggi lascia spazio a diversi colori e modelli e ricorrendo spesso a stampe di ogni tipo, da immagini a frasi divertenti, a icone. Ma soprattutto è il modo di indossarla ad essere cambiato. La caratteristica non è più solo “sportiva” ma più stile “easy-chic”. Oltre agli abbinamenti più classici quindi, ne troviamo ultimamente altri tre molto in voga al momento. Questi in particolare sono stati proposti da Zara per l’ultima Collezione.

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Una variante che vediamo sempre più spesso è quella della t-shirt corta, abbinata solitamente a pantaloni o gonne a vita molto alta. Un look semplice e adatto ad ogni giorno. Gli accessori potrebbero comunque, come sempre, fare la differenza.

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Questo è l’abbinamento che mi piace di meno, forse perché non amo le gonne a tubino che arrivino al ginocchio. Comunque, tornando alle nostre magliette, in questo caso riescono a togliere l’eccessivo rigore e formalità da un capo abbinato che altrimenti sarebbe molto più difficile indossare in alcune occasioni.

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L’ultimo è in assoluto il mio abbinamento preferito. Anche in questo caso una semplice t-shirt sdrammatizza una giacca o un blazer che rischia altrimenti di risultare troppo formale per dei contesti più tranquilli.

La maglietta è diventata un passepartout, la chiave per far girare il nostro armadio e a volte stravolgerlo. Un capo basico ma ultimamente sempre più “iconico”.

E voi come la abbinate??

G.